In sintesi
- 🎬 Un Matrimonio Mostruoso
- 📺 Rai Movie, ore 21:10
- 🧛♂️ Una commedia grottesca e ironica che trasporta vampiri, streghe e zombie nel caos di una famiglia italiana, tra risate, satira sociale e situazioni surreali ma verosimili.
Un Matrimonio Mostruoso, Massimo Ghini, Paola Minaccioni, Volfango De Biasi, commedia italiana, Rai Movie, vampiri, cinema italiano, sequel, famiglia mostruosa: se siete alla ricerca di una serata tra risate, creature fantastiche e ironia sul costume italiano, oggi 10 maggio 2025 il vostro telecomando deve puntare su Rai Movie HD alle 21:10. Il film perfetto per chi ama la commedia grottesca e vuole lasciarsi trasportare in un microcosmo familiare surreale ma straordinariamente verosimile, dove i “mostri” sono molto più simili a quelli che ci circondano ogni giorno di quanto crediamo.
Un Matrimonio Mostruoso: la commedia di Volfango De Biasi che reinventa la famiglia italiana
Il cinema italiano ha da decenni l’arte di giocare con i propri stereotipi e “Un Matrimonio Mostruoso” ne è un esempio lampante. Dopo il successo di “Una famiglia mostruosa”, Volfango De Biasi torna dietro la macchina da presa con una commedia dove Massimo Ghini, Paola Minaccioni, Ricky Memphis e Ilaria Spada si trasformano in una galleria esilarante di personaggi fuori dagli schemi. Il cuore del racconto batte intorno a Stella (Minaccioni), vera e propria arrampicatrice sociale, decisa a rimpiazzare il marito con il suocero Vladimiro (Ghini) che, come bonus non trascurabile, è anche un vampiro immortale.
Cosa rende questa commedia così irresistibile? Non solo il ritmo scoppiettante e la chimica già collaudata tra i protagonisti, ma il modo in cui la pellicola gioca con i mostri tipici dell’immaginario horror – vampiri, streghe, zombie – catapultandoli nel caos domestico italiano, fatto di pranzi interminabili, piccoli segreti e grandi rimpianti. Un meccanismo che fonde la tradizione parodistica nostrana con una spruzzata di cultura pop, come se “I mostri” di Dino Risi incontrassero “Hotel Transylvania”, ma con battute più taglienti e molta più romanità.
Il regista De Biasi, ormai specialista delle nuove commedie natalizie (“L’agenzia dei bugiardi”, per dirne una), affonda qui le mani in maniera esplicita nel grottesco, pur mantenendo la leggerezza tipica dei suoi film. E la mano si sente: la sceneggiatura, tutta inventata, esalta le diversità caricaturali dei personaggi per raccontare le nevrosi più autentiche delle famiglie contemporanee. Il gioco tra verità e parodia non è mai banale, spingendo lo spettatore a sorridere delle proprie “mostruosità” quotidiane.
- Un cast di assoluto livello: Ghini è un Vladimiro magnetico e ironico, perfettamente a suo agio nei panni del patriarca/vampiro. Paola Minaccioni, fuoriclasse della comicità, è strepitosa nel tratteggiare una Stella inquietante quanto umanissima. Ricky Memphis, Ilaria Spada e Cristiano Caccamo completano una famiglia sopra le righe, dove anche i personaggi minori (Paolo Calabresi, Maurizio Mattioli, Greg) contribuiscono all’affresco felliniano tra trash e raffinatezza.
- Effetti e humor grotteschi: smaliziati e volutamente eccessivi, gli effetti speciali rimangono sempre sul filo della caricatura. Perfetti per non spaventare i piccoli ma anche per strizzare l’occhio ai nerd amanti del B-movie e dei cult italiani anni Ottanta.
Dal franchise mostruoso alle curiosità sul set: perché Un Matrimonio Mostruoso è già un piccolo cult del cinema italiano
L’attesa per “Un Matrimonio Mostruoso” nasce dal successo di un primo capitolo diventato inaspettatamente un piccolo caso tra generazioni diverse. Lo sguardo degli adulti, spesso nostalgico verso la commedia corale, incontra la freschezza di dialoghi e situazioni perfetti per una visione condivisa con i più giovani. La scelta di riusare molte location e alcuni sketch improvvisati dal cast (pare che durante le riprese le battute fuori copione siano spesso entrate nel montaggio finale) rendono l’atmosfera ancora più familiare agli appassionati.
Se la critica ha accolto il film come una divertente parentesi leggera all’italiana – nella scia dei cinepanettoni ma con un tocco autoriale più marcato – il pubblico lo ha premiato per la sua capacità di raccontare le stranezze di ogni famiglia con ironia mai banale. Un franchise che potrebbe facilmente espandersi, visti i buoni ascolti televisivi e la simpatia generata dai suoi mostruosi protagonisti.
Dal punto di vista nerd, è impossibile non apprezzare la scelta di Massimo Ghini di giocare costantemente sulla citazione horror e sui “tic” del patriarca cinematografico, tra Dracula e Alberto Sordi. Ma è soprattutto la raffinata satira sociale a lasciare il segno: dietro il vampiro e la strega ci sono le ansie di status, le beghe familiari, la paura di non essere accettati per quello che si è. Un messaggio che passa leggero, tra una risata e una zanna finta, ma che si fa sentire, soprattutto per chi, da spettatore seriale, non si accontenta delle risate di superficie.
Questa sera, quindi, il vero orrore sarebbe perdersi una commedia che, con le armi dell’umorismo grottesco e della recitazione brillante, ci invita a vedere le nostre famiglie – e le nostre stranezze – con occhi diversi, più morbidi e pieni di complicità. Buona visione su Rai Movie, tra denti aguzzi e cuori tenerissimi.